L’Italia che si differenzia.

9729240-l-39-ecologia-del-riciclo-riutilizzo-e-riduzionedi Antonio Cormaci

 

La ventata di digitalizzazione che ha investito il bel Paese sembra essere positivamente sempre più incisiva, ogni anno che passa.  A testimonianza di questa evoluzione, c’è l’ISPRA che, oltre a presentare il nuovo Rapporto sui rifiuti Urbani 2014, lancia una nuova piattaforma multimediale con i dati di ogni Comune sulla produzione e raccolta differenziata dei rifiuti urbani. Una vera e propria innovazione!
La vera notizia, tuttavia, è che l’Italia, finalmente, nel 2014 ha raggiunto il 45,2% di raccolta differenziata, in base al target che era stato precedentemente stabilito. Sono cifre importanti e pari a 13,4 milioni di tonnellate di materiale differenziato, con un aumento del 3% rispetto alle stime del 2013. A primeggiare, ancora una volta, è il nord del Paese che tuttavia non segna un distacco con il resto d’Italia così incisivo come potrebbe apparentemente sembrare. E’ stata infatti registrata una riduzione significativa del divario esistente tra le tre aree del Paese, Nord, Centro e Sud, con una crescita dell’11,7% nel Centro e un ottimo +7,5% del Sud italia. Il Meridione, in particolare, ha differenziato ben 203 mila tonnellate di materiale di rifiuto. Percentuali che fanno ben sperare.  Ci si chiede, tuttavia, quale sia stato il costo di queste operazioni, appurato il dato speranzoso che abbina aumento dei rifiuti ad un aumento effettivo dei consumi. Pare una contraddizione ma è comunque un segnale di una seppur lenta ripresa del Paese, anche se il rapporto SVIMEZ, per il Sud Italia, è stato duro ed impietoso.

Tornando ai costi i dati che abbiamo parlando di percentuali intorno il 99,5% per un totale di 10 miliardi di euro, di cui 3,8 miliardi per la gestione dei rifiuti indifferenziati, 2,7 miliardi per le raccolte differenziate e 1,4 miliardi per la pulizia stradale. Il costo medio annuo pro capite di gestione del servizio risulta di 165,09 euro/abitante per anno. Se a tali costi si aggiungono i costi generali del servizio, il costo medio di gestione di 1 kg di rifiuto risulta di 0,33 euro/kg (0,30 euro al Nord, 0,37 euro al Centro e al Sud).

Le percentuali riferite non sono le uniche note liete.  Dopo anni ed anni di sprechi cartacei, anche le nostre amministrazioni hanno deciso di dotarsi delle possibilità della modernità digitale. Con la collaborazione delle singole sezioni regionali del Catasto, sono stati resi disponibili tutti i dati relativi alla produzione e gestione dei rifiuti urbani riguardanti tutti i Comuni italiani e suddivisi in base alla frazione merceologica, ossia in base alla tipologia di rifiuto. Per sapere i dati del tuo comune, basta cliccare qui.

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